IL CENTRO STUDI NICOLAIANI
La Basilica di S. Nicola, sin dai primi tempi, ha avuto tra il suo clero e fra i suoi ammiratori
uomini particolarmente versati nello studio delle sue memorie e delle sue vicende. Basti pensare
all’opera storica del gesuita Antonio Beatillo (1620), del canonico Niccolò Putignani (1771), del
canonico Francesco Saverio Abbrescia (1846), del canonico Giambattista Nitto de Rossi (1892), del
gran priore Oderisio Piscicelli Taeggi (1896) e del canonico Francesco Nitti di Vito (con
l’edizione a partire dal 1900 di oltre 700 pergamene di S. Nicola).
Con l’arrivo dei Domenicani nel 1951 la tradizione è continuata con i viaggi in Turchia di P.
Armando Bezzeccheri e le pazienti ricerche del P. Damiano Bova sulla diffusione del culto di S.
Nicola nel mondo. Con la venuta del P. Gerardo Cioffari è stato approfondito il rapporto del Santo
col mondo russo (prima opera: La leggenda di Kiev, 1980) e soprattutto è stato ripreso il discorso
delle fonti manoscritte più antiche relative al santo di Mira.
Inizialmente il tutto si collegava al Bollettino che, divenuto mensile nel 1980, pubblicava delle
monografie storiche. Poi, l’allora priore P. Damiano Bova stabiliva che il Centro avesse, nel
quadro della più generale amministrazione della Basilica, un suo fondo proprio con
un’amministrazione autonoma.
Il 30 gennaio 1990 il Centro acquisiva una sua connotazione giuridica con atto notarile registrato
a Milano in quella data dal notaio Nicola Grimaldi (n. 43541 di repertorio, n. 1982 di raccolta,
registrato a Milano il 30.01.90 al n. 03186, serie 1/A). Lo statuto è stato concepito alla maniera
di ogni statuto di istituti culturali, con la particolarità di avere come presidente il rettore
“pro tempore” della Basilica di S. Nicola, e come direttore il P. Gerardo Cioffari, archivista
della stessa Basilica.
Dopo anni di intenso lavoro spontaneistico, in occasione del IX Centenario della Traslazione da
Mira a Bari, vedeva la luce l’0pera forse più significativa e caratterizzante:
S. Nicola nella critica storica. Non va dimenticato infatti che la fusione e confusione della
figura di San Nicola con un monaco vissuto duecento anni dopo di lui portò in epoca illuministica a
mettere in discussione molti fatti della vita di San Nicola e a dubitare persino dell’esistenza.
Il primo dei tanti compiti del Centro è stato quello di escludere dalla Vita del San Nicola di Mira
tutti gli episodi appartenenti alla Vita di San Nicola di Sion. Allo stesso tempo però la ricerca
ha portato a correggere alcuni errori del più grande editore di testi greci nicolaiani, Gustav
Anrich (1913/1917), sulla base di autori più autorevoli nei campi loro specifici, come Edward
Schwartz sulle liste dei Padri di Nicea, Herwig Wolfram sui goti Taifali in Frigia, e così via. Il
problema di fondo degli studi nicolaiani consiste infatti nel fare solo e comunque riferimento
all’Anrich, che era sì un grande filologo, ma che in altri rami della ricerca storico scientifica
non poteva competere con studiosi come quelli sopra citati, e che purtroppo sono sconosciuti agli
studiosi di cose
nicolaiane.
Lo scopo principale che il centro si prefigge è dunque quello di mettere a disposizione degli studiosi tutte le fonti e il materiale necessario a farsi un’idea propria, senza doversi appoggiare all’autorità di altri studiosi. Naturalmente al primo posto vengono le fonti greche, ma non di poco conto sono anche quelle latine e antico-russe.
Il Centro, dunque, assumendo il suo profilo legale, nel 1990 avviava anche la pubblicazione della
rivista Nicolaus Studi Storici (256 pagine in media, con periodicità semestrale, per un totale di
oltre 500 pagine annuali). Fino ad oggi ha pubblicato 12 volumi per la collana “Studi e testi”,
35 volumi per la collana “Memorie e documenti”, oltre a 30 volumi fuori collana o in collaborazione
con altre editrici italiane e straniere. L’argomento è S. Nicola, Bari e la Puglia. Poche le
“escursioni” al di fuori di queste tematiche, come ad esempio l’ecumenismo, la storia domenicana
(l’Ordine religioso cui è affidata la Basilica) e Calitri (cittadina che ha dato i natali al
direttore).
Nel 25° anno di pubblicazione si è conclusa l’esperienza della rivista Nicolaus Studi Storici (come
pure quella del Nicolaus teologico dell’Istituto di Teologia ecumenica retto dai medesimi
domenicani). La comunità della Basilica ha però voluto che le due riviste non concludessero del
tutto la loro missione e ha creato una nuova rivista Nicolaus in cui confluiscano studi sia a
carattere storico che a carattere teologico. D’altro canto il direttore del Centro nel 1910 ha dato
inizio ad una rivista spedita per e-mail e che ora compare anche online: St Nicholas News (in
inglese, italiano e francese).
Il Centro si presenta dunque sia come centro di studi scientifici sia come Associazione degli
amatori di cose nicolaiane (una ventina di iscritti e un gran numero di aderenti informali). Da un
lato mantiene quindi contatti con i più importanti centri di studi del mondo, dall’altro si propone
di valorizzare le forze locali, anche laddove il valore intrinseco della
ricerca non è sempre corroborato da una metodologia formalmente ineccepibile.